Differenze tra sistema pubblico e privato
Il sistema sanitario italiano è considerato tra i più efficienti al mondo (quarto secondo una ricerca Bloomberg del 2018), nonostante la spesa pro-capite sia inferiore alla media degli altri stati europei.
Un’analisi più dettagliata, però, fa emergere differenze importanti tra sanità pubblica e privata.
Nella sanità pubblica, quando si attinge a prestazioni che non hanno carattere di urgenza, i tempi medi di attesa per poter usufruire delle prestazioni sanitarie si attestano sui 65 giorni, contri i 6 del privato.
Questa differenza, oltretutto, non sembra conoscere pause e tende ad aumentare di anno in anno.
Da qui la crescita dell’utilizzo, da parte degli Italiani, di strumenti come le assicurazioni sanitarie private, i Fondi Sanitari Integrativi e le Società di mutuo soccorso.
Facciamo un po’ d’ordine, e cerchiamo di capire innanzitutto quali sono le prestazioni sanitarie che normalmente è possibile assicurare.
Le assicurazioni sanitarie private
Un’assicurazione sanitaria consente il rimborso di prestazioni mediche, sanitarie e assistenziali, a fronte del pagamento di un importo annuo prestabilito.
Il concetto è quello di consentire agli assicurati di curarsi, o fare degli accertamenti legati a uno stato patologico, facendo loro pagare un importo stabilito in fase di stipula dell’assicurazione e non dipendente dal numero di prestazioni ricevute.
Per fare sì che l’assicurazione si “attivi”, chiaramente, ci deve essere l’insorgenza del sinistro.
Nelle assicurazioni sanitarie il sinistro si apre quando un medico o una struttura ospedaliera certificano l’insorgenza o il sospetto di uno stato patologico.
Questo significa, ad esempio, che le spese sostenute per la normale prevenzione non rientrano tra quelle assicurabili.
Per poter procedere all’apertura di un sinistro è necessario, infatti, che in base all’anamnesi dell’assicurato, il medico dichiari il sospetto di una patologia.
Da questo momento in poi, tutti i costi sostenuti per la cura dell’assicurato rientrerebbero nell’ambito di copertura dell’assicurazione.
Cosa offre il mercato
Il mercato offre decine di soluzioni differenti.
Quasi tutte, però, si connotano per caratteristiche simili che cercheremo di sintetizzare.
Rimborso delle spese legate al ricovero
Si tratta di una prestazione che consente all’assicurato di vedersi rimborsate le spese legate al ricovero, con o senza intervento chirurgico, unitamente a quelle sostenute fino a 120 giorni prima del ricovero e fino a 120 giorni dopo.
Questa modalità, che è la più diffusa, è limitante perché non rimborserebbe i costi sostenuti per la diagnostica e le visite specialistiche quando le stesse non dovessero poi portare ad un ricovero.
Rimborso delle spese diagnostiche e delle visite specialistiche
Questa prestazione, di solito, può andarsi ad aggiungere alla prima.
Una volta aperto il sinistro, infatti, consente di ottenere il rimborso delle spese sostenute per accertamenti diagnostici e visite specialistiche, anche in assenza di ricovero.
Si tratta di un’opzione scelta da chi preferisce recarsi sempre e comunque presso strutture private per effettuare diagnosi e visite specialistiche, a prescindere dal fatto che esse possano poi portare ad un ricovero.
Medicina preventiva e convenzioni
Di recente, molte Compagnie hanno immesso sul mercato prodotti che forniscono l’accesso gratuito ad una serie di controlli preventivi, che differiscono a seconda di età e sesso dell’assicurato.
Inoltre, consentono anche di accedere, ad un prezzo calmierato, alle cure presso determinate strutture convenzionate.
Il fine è sia quello di consentire l’accesso a strutture prestigiose ad un maggior numero di persone, sia quello di educare alla cultura della prevenzione in ambito sanitario. In questo modo si alimenta anche una crescita sana e una diffusione omogenea delle assicurazioni sanitarie private.
Esclusioni
È di fondamentale importanza, quando si acquista una polizza, verificare con attenzione le esclusioni, cioè quelli avvenimenti che non vengono coperti dall’assicurazione.
Lo è ancor di più in ambito sanitario, settore ancora poco conosciuto e in continuo sviluppo, oltre che mediamente più oneroso.
Le patologie pregresse
Le esclusioni più importanti riguardano le cosiddette patologie pregresse, cioè quelle malattie o quegli stati patologici sorti anteriormente alla stipula della polizza.
Nella maggior parte dei casi, infatti, sono escluse dalla copertura assicurativa.
Significa, ad esempio, che una persona affetta da diabete non potrà stipulare un’assicurazione sanitaria, oppure potrà farlo solo per quei problemi che non siano direttamente correlati al diabete.
Per poter venire a conoscenza di queste informazioni, le Compagnie fanno compilare all’assicurato un questionario medico anamnestico.
Gli richiedono, inoltre, di sollevare il medico curante dal segreto professionale per poter confutare eventuali dichiarazioni inesatte o discordanti in fase di verifica e pagamento del sinistro.
Altre esclusioni normalmente presenti in polizza sono le seguenti:
- Alcolismo, tossicodipendenza, AIDS
- Patologie psichiatriche, disturbi psichici e loro conseguenze
- Prestazioni aventi finalità estetiche
- Correzione della vista
- Cure e protesi dentarie
- Aborto volontario non terapeutico
- Cura dell’infertilità e dell’impotenza
- Conseguenze di atti dolosi compiuti dall’assicurato
- Cure omeopatiche
- Ricoveri a lunga degenza dovuti a perdita dell’autosufficienza
Le esclusioni indicate sono solo indicative ed esemplificative e devono essere valutate con attenzione in fase di stipula della polizza.
Franchigie e scoperti
Un altro aspetto da prendere in considerazione quando si stipula un’assicurazione sanitaria è quello legato alle franchigie e agli scoperti.
Le franchigie e gli scoperti sono degli strumenti molto importanti in ambito assicurativo, in quanto consentono di abbattere il costo annuo dell’assicurazione a fronte dell’assunzione, per il cliente, di una parte del rischio.
Facciamo un esempio pratico: se devo sostenere un costo di 1.000 euro per delle analisi ed è prevista una franchigia di 100 euro, l’assicurazione mi rimborserà 900 euro (1.000 – 100 di franchigia).
Le assicurazioni più prestigiose prevedono la possibilità, in fase di stipula del contratto, di scegliere franchigie e scoperti più adatti alle proprie esigenze.
In questo modo, l’assicurato potrà scegliere se affrontare un costo maggiore in fase di stipula del contratto ma vedersi riconosciuti per intero gli importi spesi, oppure pagare una cifra annuale più bassa con la consapevolezza che in, caso di sinistro, una parte del costo rimarrebbe a suo carico.
Convenzioni e Servizio Sanitario Nazionale
Le Compagnie di assicurazioni riconoscono dei benefici a quei clienti che, per curarsi, utilizzano il servizio sanitario nazionale o i circuiti privati convenzionati.
Nel caso di utilizzo del servizio sanitario nazionale, di solito, al rimborso del ticket pagato non vengono applicate franchigie né scoperti.
In caso di ricovero, invece, oltre al rimborso integrale dell’eventuale ticket, viene anche riconosciuto un importo forfettario per ogni giorno di permanenza nell’ospedale.
Se invece per curarsi si utilizzano i circuiti convenzionati, cioè quell’elenco di strutture sanitarie che hanno stretto degli accordi commerciali con le Compagnie, l’elenco di benefici si può estendere anche al cosiddetto pagamento diretto.
In questo caso l’assicurato, infatti, non anticipa neanche l’importo oggetto della prestazione, in quanto lo stesso viene pagato al beneficiario direttamente dall’assicurazione.
Durata della polizza
Sebbene se ne parli poco, uno degli aspetti più rilevanti delle polizze sanitarie è quello relativo alla durata.
È importante ricordare, infatti, che molti contratti assicurativi prevedono la possibilità, da parte della Compagnia che ha emesso la polizza, di non rinnovare l’assicurazione dopo che sia stato denunciato un sinistro.
Questo diritto, sebbene in alcuni ambiti abbia motivazioni legittime, in quello della salute può essere molto limitante perché andrebbe ad eliminare, di fatto, la possibilità per l’assicurato di continuare a curarsi per quelle patologie che durano più anni o che possono ripresentarsi periodicamente.
Per ovviare a questo problema esistono molte soluzioni, dalle polizze a vita intera a quelle poliennali, dalle società di mutuo soccorso ai fondi sanitari per dipendenti.
Trattandosi, però, di una materia complessa, è opportuno che venga attentamente vagliata con l’aiuto di un consulente assicurativo specializzato nel welfare e, soprattutto, degno della vostra massima fiducia.
Fonti:
Rapporto 2019 dell’Osservatorio sui sistemi e sulle politiche sanitarie redatto dalla Commissione Europea.
Indagine di CREA per Cgil e Fondazione Luoghi Comuni
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Sono Donato Vinci, Agente di Assicurazioni.
Mi occupo di welfare, terzo settore, responsabilità civile professionale, fideiussioni e fornisco consulenza alle aziende sulla corretta gestione e pianificazione dei rischi assicurativi.
Con i miei articoli cerco di rendere più comprensibili i variegati aspetti del nostro mondo.